Assemblea generale Sezione SEV Lavori Ticino
«Colleghi, ho qualche difficoltà a iniziare l’assemblea stasera, perché vi confesso che sono un po‘ commosso». Le prime parole del presidente sezionale Aldo Sciamanna in apertura dell’assemblea generale della Sezione 2017 non erano preparate, ma – come … notoriamente nella sua natura – spontanee, e con il successivo ringraziamento ai colleghi e alla collega presenti mai tanto più sincere. Dopo anni in cui la partecipazione agli eventi sezionali si limitava alla «solita» costante presenza di una quindicina di affiliati, ritrovarsi di colpo con una partecipazione raddoppiata ha sorpreso il Comitato (e positivamente impressionato gli ospiti).
Avere un primo tangibile riscontro agli sforzi che da qualche tempo il Comitato sezionale sta facendo per migliorare e sviluppare l’organizzazione della sezione, rafforzarla, portare avanti e per quanto possibile per i propri mezzi sostenere le richieste che vengono dai colleghi alla base, è un incoraggiamento a insistere sulla strada che abbiamo intrapreso e per continuare a migliorare. È un riconoscimento che dà motivazione, ma è anche una responsabilità: per quanto possa sembrare una piccola cosa, anche dedicare due ore del proprio tempo per partecipare a un’assemblea è un atto di fiducia, che i responsabili della sezione devono dimostrare di continuare a meritarsi.
Non è una fiducia fine a sé stessa: certo, tra colleghi di lavoro si vuole stare bene insieme, chi comunque si assume una responsabilità per conto di tutti gli altri ne merita almeno il rispetto già per il solo fatto di esporsi in loro nome. Ma poi occorre anche dimostrare almeno il proprio impegno!
Il primo passo di questo impegno non può essere altro, al livello di base di una sezione, che quello di andare sui posti di lavoro, sentire quali sono i problemi e le esigenze dei colleghi, trasmetterli agli «organi superiori» sindacali e, forse la cosa più importante!, dare loro peso impegnandosi per mettere questi temi all’ordine del giorno dei vari organi rappresentativi del sindacato – ad iniziare appunto da un’assemblea sezionale.
Ma per poter far questo, per poter fare in modo che le richieste e le domande della base ottengano la necessaria considerazione e attenzione da chi poi condurrà le trattative ai vari livelli della dirigenza aziendale, è innanzi tutto necessario che la sezione «funzioni» quale organo autonomo di organizzazione sindacale dei suoi affiliati. E quindi, sia capace di adempiere a tutti i compiti e le responsabilità richieste a un «piccolo sindacato» all’interno del sindacato.
Il SEV è, da questo punto di vista, un’organizzazione sindacale democratica per eccellenza. La milizia degli affiliati, a livello di sezione, sottofederazione e degli organi centrali, ha un reale potere e una corrispondente responsabilità sia a livello decisionale, che su quello informativo. Ovviamente, deve anche prendersene carico, dando chiari mandati ma anche informazioni puntuali e precise di quello che succede «sul campo» ai propri rappresentanti.
La nostra assemblea generale 2017 ha dovuto innanzi tutto perciò adempiere ai suoi doveri statutari, per quanto «noiosi» essi possano essere considerati (rapporti, etc.).
Poi, abbiamo avuto modo di tematizzare temi di interesse comune, sia dalla prospettiva dei colleghi che vi hanno partecipato, sia da quello più generale del sindacato.
Come già scritto nell’articolo apparso sul contatto.sev ad opera del segretario SEV Pietro Gianolli, una delle questioni centrali tematizzate è stata quella delle condizioni di lavoro per gli interventi di manutenzione nella Galleria di base del Gottardo. La sezione aveva già promosso, attraverso una mozione poi approvata dall’Assemblea dei delegati della sottofederazione Lavori, una richiesta di indennizzo speciale, che fra l’altro avrebbe anche portato una soluzione ai problemi di pianificazione dei turni in relazione al rispetto della LDL. Proposta rigettata dalla direzione FFS Infrastruttura. Grazie al sostegno dell’assemblea sezionale, ma a condizione di recuperare dati il più possibile incontrovertibili sulle condizioni reali di lavoro nella GBT, faremo in modo che il tema resti sul tavolo nelle sedi opportune. Anche perché ci stiamo rendendo conto che i problemi hanno una dimensione e ripercussioni più ampie di quanto inizialmente supposto …
Altri temi generali restano pendenti: ad iniziare, in particolare per tutti coloro che lavorano per Infra, quello di RailFit. Chiunque, sul terreno, capisce l’apparente illogicità di voler risparmiare nella manutenzione quando l’esigenza invece aumenta. In realtà, una logica (dal punto di vista dei livelli politici e della gestione dell’azienda) c’è: quella dei mandati esterni!
Un’altra questione tematizzata è stata quella della Riforma della previdenza appena licenziata dalle Camere federali, e su cui probabilmente il popolo sarà chiamato a esprimersi a settembre: la presentazione del collega Gianolli ha rappresentato per i presenti un’utile occasione di comprensione e valutazione dei vari aspetti e dei cambiamenti apportati dalla riforma, positivi e negativi, e di farsi un’opinione personale su quali tra essi hanno un peso da considerarsi preponderante.
Abbiamo infine presentato sommariamente quali sono gli obiettivi e le iniziative che il Comitato sezionale intende prendere, con l’attivo appoggio del collega Lanini quale membro della Commissione centrale della sottofederazione. Innanzi tutto, sulla base delle positive esperienze fatte con le iniziative di “presenza” sui luoghi di lavoro (l’ultima al CMI di Biasca ad aprile, e quelle dell’anno scorso a Balerna e in via Pedemente a Bellinzona), abbiamo già deciso di organizzare queste occasioni di incontro sui luoghi di lavoro (alternativamente nel Sopra- e nel Sottoceneri) almeno due volte l’anno. Inoltre, quando si presenteranno questioni di particolare importanza per un determinato settore specialistico e/o luogo di lavoro, in base alle esigenze organizzeremo delle riunioni specifiche (prossimamente a Biasca per chi è coinvolto nella manutenzione del GBT). Infine, abbiamo abbozzato un programma e degli obiettivi per tutto il periodo amministrativo, ossia fino al 2020, che prevede, oltre a quanto sopra, un rafforzamento dell’effettivo degli affiliati (attualmente circa 220, vogliamo arrivare almeno a 250 membri), iniziative specifiche per i giovani, un miglioramento dell’informazione anche a livello di sezione Ticino per i propri affiliati, e infine la ricostituzione di un gruppo di “persone di fiducia” tra i colleghi, che da un lato sostenga il Comitato nei suoi sforzi, e dall’altro faccia da riferimento e da tramite per i colleghi di lavoro per segnalare problemi e questioni che si presentano quotidianamente.
Le grandi sfide si affrontano prima di tutto sul terreno e sono fatte da tante piccole sfide, come la nostra, che bisogna vincere perché quelle abbiano un esito positivo. La prossima, per il personale FFS, è ormai dietro l’angolo: le trattative per il rinnovo del CCL! Riguarda tutti: affiliati al SEV, affiliati a un altro sindacato, e tutti i colleghi che non sono sindacalizzati e che però approfittano delle condizioni di lavoro e di impiego che il SEV (quello che in sostanza tramite le proprie sottofederazioni e grazie alla propria competenza specifica nell’ambito dei trasporti fa tutto il lavoro!) riesce a negoziare con la direzione aziendale innanzi tutto in base alla forza che ha, che gli viene data dai propri affiliati.
Calogero Ferruccio Noto