Le FFS sospendono le misure di risparmio: un passo nella buona direzione
Oggi, nel corso di una riunione con il SEV e gli altri sindacati/associazioni professionali, le FFS hanno annunciato di voler sospendere le misure di risparmio nei confronti del personale previste dal 1° gennaio 2023. Il loro ritiro definitivo dipenderà però dall’obbligo di risparmiare imposto alle FFS. Questo aspetto dovrà essere chiarito dalle FFS con la Confederazione. Indipendentemente da ciò, il SEV e gli altri sindacati/associazioni professionali continuano a ritenere inaccettabili queste misure di risparmio. Il SEV definirà le sue risposte a questa nuova situazione nella prossima conferenza CCL FFS e FFS Cargo, che si terrà il 6 settembre.
La FFS vogliono infatti sospendere due delle tre misure:
- Il pagamento paritario del premio di rischio della Cassa pensioni. Si tratta del premio che copre i rischi di decesso e invalidità presso la Cassa pensioni, la cui ripartizione con il dipendente è determinata dal datore di lavoro. Attualmente, le FFS si assumono i ¾ del premio, ma vorrebbero ridurre la loro quota alla metà.
- L’aumento del contributo del personale ai costi delle assenze per malattia, che le FFS vogliono aumentare dall’1,2% all’1,7%.
Ricordiamo come queste misure avrebbero ripercussioni dirette sui salari, aumentando le deduzioni di circa l’1 percento.
Le FFS hanno anche segnalato la loro disponibilità ad abbandonare la terza misura di risparmio, ossia la soppressione dell’invalidità professionale. Vogliono però modificare le condizioni di accesso all’invalidità professionale e hanno chiesto di discuterne con i sindacati/associazioni del personale.
La volontà di ritirare queste misure è senz’altro una notizia positiva. Nei confronti delle FFS, abbiamo comunque ribadito che la situazione finanziaria delle FFS non può giustificare alcun attacco nei confronti del personale.
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