FFS INFRASTRUTTURA: 60 POSTI IN MENO E AGITAZIONI CON IL PROGETTO NEWI
Con il progetto Nuovo orientamento dello sviluppo di Infrastruttura (NEWI), dal 1° gennaio 2025 FFS Infrastruttura eliminerà 60 posti a tempo pieno nel settore overhead. Di questi, una ventina sono già scomparsi in seguito a partenze e ad avvicendamenti interni, e saranno inclusi nella cifra totale della prevista riduzione, come FFS Infrastruttura ha comunicato al personale con un update del progetto il 3 luglio scorso.
Ne sono interessati dipendenti delle sedi di Berna, Zollikofen, Worblaufen e Ostermundigen, attivi presso il settore Direzione Processi e trasformazione (I-PTL), che verrà soppresso con il progetto, e nelle unità – pure destinate a scomparire – Gestione degli affari (GST) dei settori aziendali. «I temi legati al futuro assetto di Infrastruttura dovranno essere gestiti in una nuova struttura ’NEWI’, con una unità Sviluppo della Divisione (I-DET) e quattro cluster (organizzazioni appartenenti allo stesso settore o area tecnologica, N.d.T.) di sviluppo», come viene spiegato nell’informazione al personale.
Come saranno occupati i nuovi posti? Le cinque figure alla testa di I-DET e dei quattro cluster di sviluppo sono state designate già in marzo. Il 4 luglio ha preso avvio la messa a concorso di altre 13 posizioni dirigenziali e centrali mentre a metà agosto avrà inizio l’occupazione degli altri posti restanti, attraverso bandi con procedura semplificata. «L’obiettivo è che entro fine ottobre 2024 l’insieme di collaboratrici e di collaboratori conosca il proprio futuro professionale dal 1° gennaio 2025», si legge ancora nella già citata informazione.
RISERVE E RICHIESTE DEL SEV
Il massiccio taglio di posti di lavoro è difficilmente comprensibile, a mente del SEV: «Ci chiediamo per quale ragione siano stati creati tutti questi impieghi, da imporre ora una così drastica riduzione, che comporta incertezza e altre conseguenze negative per gli interessati», osserva il segretario sindacale Michael Buletti, che al SEV è il nuovo titolare del dossier Infrastruttura. «È lecito dubitare che simili ristrutturazioni possano rafforzare un’organizzazione».
Il SEV domanda che ai diretti interessati venga concesso assolutamente abbastanza tempo, così da poter trovare soluzioni adeguate. «Che in questo contesto vengano rispettati il CCL e le disposizioni di assunzione per il personale secondo CO è più che ovvio; se necessario inoltre, per il singolo caso dovranno altresì essere prolungati i termini previsti, qualora la ricerca di una possibile soluzione dovesse richiedere più tempo», chiede ancora Michael Buletti. «Le FFS dovranno fare in modo che in seguito al riassetto organizzativo non vadano perse preziose competenze tecniche per l’azienda».
Markus Fischer