Incontro con il personale della manutenzione della Galleria di Base del Gottardo

Condizioni di lavoro nella Galleria di base

Le condizioni di lavoro nella Galleria di base sono particolari. Sullo spunto di diverse segnalazioni critiche, il Comitato sezionale ha organizzato una riunione, tenutasi a Biasca il 29 novembre, con i colleghi impiegati nella manutenzione dal portale sud, per raccogliere informazioni di prima mano e il più possibile circostanziate. Perché i problemi sono, e in futuro potrebbero essere, svariati.

Distanza uscita più vicina: 30 km… (Foto: Loits GmbH)

Già nel corso del 2015, ci eravamo resi conto grazie all’interesse di colleghi di fiducia, che le condizioni effettive di lavoro nella manutenzione della GBT, dopo l’entrata in esercizio, non sarebbero state quelle previste sulla base dei rilievi effettuati alla conclusione dei lavori di costruzione e della fase dei test. Infatti, queste persone si erano rese conto che i dati relativi alle temperature previste, ad esempio, non rispondevano in alcun modo a quelli reali. Sulla base di questi riscontri e di altre considerazioni relative alle condizioni particolari della Galleria (tra cui la sua lunghezza), la Sezione inoltrò tramite la Sottofederazione Lavori una richiesta alla direzione FFS-I perché venisse riconosciuta per i turni di servizio di manutenzione nella GBT un’indennità forfettaria in tempo del 50% (peraltro comprensiva delle altre indennità) sul tempo di presenza in galleria. La richiesta – va da sé – venne respinta (con il tacito avvertimento, tra le righe, che le ditte private avrebbero preso in carico il mandato a condizioni più economiche), ma contribuì comunque a creare una presa di consapevolezza sulla situazione effettiva, con l’attivarsi di RSQ, della CoPe, del Medical Service (e, a quanto pare, della Suva), sfociata poi nelle direttive specifiche emanate per il personale in servizio.

Con la riunione di Biasca la buona dozzina di colleghi presenti ha avuto il modo di fare un aggiornamento sulla situazione. È chiaramente emerso che parte dei problemi esistenti sono riconducibili al fatto che non si riesce ancora a mettere compiutamente in atto le direttive emanate dalle FFS per il lavoro in galleria a causa del ritardo di fornitura delle nuove composizioni speciali a trazione duplice e aggancio automatico per la manutenzione della GBT (e in futuro della Galleria di base del Ceneri).

Le prime 6 composizioni speciali per i lavori di manutenzione nella GBT sono state consegnate all’EIZ di Erstfeld il 15 dicembre. Altre 7 verranno consegnate al CMI di Biasca in primavera (Foto: Luzerner Zeitung, Urs Hanhart).

Ammesso, con beneficio d’inventario della prova sul campo, che parte di questi problemi (gas di scarico, moduli per le pause, sicurezza di manovra, etc.) possano essere risolti con i nuovi mezzi, restano gli altri. Si tratta da un lato delle condizioni oggettive di lavoro (ad esempio, le temperature in particolar modo nei cunicoli, le polveri, i tempi di evacuazione, etc.), e della tutela della salute, ma dall’altro di questioni che hanno una rilevanza più generale e, per ciò stesso, più difficilmente definibili e di conseguenza in prospettiva anche più pericolose …

Nella riunione del personale di Biasca sono infatti emerse altre questioni, oltre a quelle summenzionate: ad esempio, i problemi derivanti dalla sovrapposizione di ruoli nel coordinamento dell’intervento di manutenzione, o il fatto che, tendenzialmente, il personale (rispettivamente, i responsabili) delle ditte private tende a non rispettare le direttive in merito alle misure e ai tempi prescritti di interruzione del lavoro a tutela della salute, perché sotto pressione per garantire la «produttività» dell’intervento.

Per le questioni legate alla protezione della salute e della sicurezza sarebbe opportuna la maggiore trasparenza possibile. Invece, i dati delle misurazioni effettuate dal Medical service non sono disponibili per un confronto ed eventuali verifiche; i dispositivi di sicurezza attualmente utilizzati non coprono in dettaglio le attività previste nelle varie tipologie di lavoro (ad esempio, chi fa manutenzione LC non può avere lo stesso dispositivo di chi pulisce i cunicoli trasversali, soprattutto in situazioni particolari e fuori della norma); i vincoli posti dalla LDL (il cui scopo è appunto la protezione della salute e la sicurezza d’esercizio) sembra non valgano per il personale delle ditte private …

In prospettiva, e con l’apertura del Ceneri il problema potrebbe evidenziarsi in maniera dirompente, c’è il problema delle condizioni di impiego e di lavoro del personale delle ditte private. È evidente che, al momento, tali ditte possono entrare in concorrenza con i servizi «interni» delle FFS non tanto in termini di costi salariali diretti (devono anzi proporre buone remunerazioni per «attrarre» personale dalle FFS, soprattutto in certi settori meno gratificanti), quanto soprattutto in termini di tutele e diritti dei propri impiegati, non sottostando esse a un CCL neanche lontanamente equiparabile a quello FFS (ad iniziare dal patto sociale). Nel momento in cui fosse ulteriormente «eroso» l’argine delle tutele dei diritti del CCL FFS con il nuovo contratto, per il quale a inizio 2018 verranno avviate le trattative, e in considerazione della grande pressione sul mercato del lavoro, i dipendenti delle ditte private vedranno però ridursi in prospettiva i propri margini negoziali sui loro livelli salariali (peraltro, abbiamo già potuto verificare l’esistenza di contratti con paga oraria ben inferiore a 25.– lordi …). E questa pressione a propria volta contribuirà ad accrescere quella sui dipendenti FFS. Il rischio in prospettiva è insomma quello che sia i dipendenti FFS, che i dipendenti delle ditte private, subiscano direttamente o indirettamente un significativo peggioramento delle condizioni di lavoro e di impiego.

Pur senza voler fare processi alle intenzioni, risulta necessario seguire con attenzione l’evolversi della situazione, oltre che intervenire nei modi e nelle sedi opportune per fare in modo che le prescrizioni in materia di sicurezza del lavoro e protezione della salute siano ottimizzate, e soprattutto, pienamente attuate. Il Comitato sezionale, con il segretariato SEV di Bellinzona, deciderà ad inizio 2018 sulla base delle indicazioni emerse dalla riunione del personale di Biasca quali passi intraprendere nell’immediato, nei limiti delle proprie possibilità. Naturalmente, sono e saranno in futuro fondamentali le segnalazioni e l’aiuto concreto che i colleghi impegnati nella manutenzione della GBT vorranno darci, e su cui facciamo affidamento!

Calogero Ferruccio Noto